giovedì 29 dicembre 2016

"Alla locanda"

Titolo: Jamaica Inn
Autrice: Daphne Du Maurier
Casa editrice: Beat

La recensione contiene spoiler?: Si

Il Jamaica Inn è un locale che esiste tutt’oggi; una ricerca su Google Maps permette ai più curiosi di capire come potevano essere quei luoghi nel diciannovesimo secolo. Una ragazza coraggiosa, Mary Yellan, si trova vittima di un destino amaro che inizia con la morte della madre e da lì, in un crescendo tumultuoso, si perde in un mondo che non le appartiene, una nera dimensione dominata dall’imponente figura dello zio acquisito: Joss Merlyn. Il locandiere sembra avere potere di vita e di morte su chiunque ne incontri il cammino ma, contro ogni previsione, il carattere ribelle e gli occhi sprezzanti delle nipote riescono a mitigare questa sua forza, arginandone veemenza e irascibilità al pari di un muro di guardia. Nell’oscurità della notte, ombre misteriose si aggirano per il cortile della locanda dove loschi figuri movimentano bauli e grossi carichi.

"Il bugiardo?"

Titolo: L'Avversario
Autore: Emmanuel Carrère
Casa editrice: Adelphi

La recensione contiene spoiler?: Si

Alcuni autori tentano di mostrare la mente umana attraverso l'immagine di una piramide stratificata, dove una piccola porzione della sua punta, considerata la coscienza, affiora in superficie grazie a tutto ciò che vi è nascosto sotto: la base fondante. Non ritengo sia la più adatta a mostrarne la complessità ma, nonostante questo, la sua imprecisione, ne racchiude l'aspetto più affascinante e cioè l'insondabilità. Il lavoro di Emmanuel Carrère, basato su una storia vera, nella sua semplicità d'esposizione, tenta di ricordarci ciò che l'essere umano infondo è, e quindi solo e solamente il profondo mistero di sé stesso. Quante volte si compiono scelte non comprese e nebulose? Quante volte davanti a opzioni logiche per entrambi i due fuochi della nostra esistenza, il Sentimento e la Ragione, si abbraccia esattamente l'opposto di ciò che vorrebbero per noi? Spesso, più spesso di quanto si è disposti ad ammettere in realtà.

mercoledì 16 novembre 2016


"Poesia"

Titolo: L'ultima notte
Autore: James Salter
Casa editrice: Guanda

La recensione contiene spoiler?: No

Arrivando da letture differenti, l'approccio a L'ultima notte di James Salter mi è risultato ostico. Mentre leggevo, le vicende narrate mi apparivano senza capo ne coda; ricercavo una coerenza che propriamente, spesso, la vita non ha. Sforzandomi nelle prosecuzione della lettura però, fortunatamente, un piacevole dubbio mi ha bussato alla mente invitandola a chiedermi se fosse davvero lui a non capire me o piuttosto il contrario. Questa frattura ha generato equilibrio e così, per un giorno o due, quel seme è rimasto a gemogliarmi dentro. Dopo tre o quattro racconti, in una buia sera di novembre mentre tornavamo a casa, ho confidato le mie prime perplessità a Nadège, la mia fidanzata. Le ho detto che non mi capacitavo del fatto che fossero stati pubblicati quei racconti definendoli: brutti. «Capita che pubblichino schifezze. E comunque, i racconti, sono fotografie», questo mi ha risposto.

sabato 17 settembre 2016


"L'essenza"

Titolo: It
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling & Kupfer

La recensione contiene spoiler?:

Quando George Denbrough insegue la barchetta di carta che suo fratello Bill ha confezionato per lui, non insegue una semplice barchetta di carta, ma una barchetta di carta fatta con un foglio di giornale. Ma non solo, quella barchetta è anche stata impermeabilizzata con della paraffina per evitare che l'acqua la impregni fino a sfaldarla. E quando la barchetta cavalca i gorghi d'acqua creati dalla pioggia torrenziale che negli ultimi giorni ha invaso le strade di Derry beccheggia, si inclina, si raddrizza affrontando con coraggio il suo destino: questo è quello che ci dice Stephen King. La barchetta dei fratelli Denbrough non va e basta, ma nel suo correre e navigare, diventa depositaria di un terrificante fato al quale, i piccoli fratelli del Maine e tutta la città di Derry non possono sottrarsi: perché, a volte, la predestinazione, va affrontata e basta e non conoscerne le motivazioni e il rinnegarla non dispensa dal sopportarne il peso.

domenica 3 luglio 2016


"La ricerca"

Titolo: Io la troverò
Autore: Romano De Marco
Casa editrice: Feltrinelli

La recensione contiene spoiler?:

La percezione che ho quando leggo un romanzo di Romano De Marco è che per lui il Noir sia un pretesto sociologico. Avverto lo stesso desiderio in un altro scrittore italiano da me amato: Andrea De Carlo. Il registro narrativo è differente ma, rimanendo in ascolto, come naturalmente fa il lettore esigente, le voci personali di questi due autori in apparenza distanti e la loro sensibilità scrutatrice del peculiare umano, affiorano come un prezioso reperto fossile che, portato alla luce dalla pulitura meccanica di un attento archeologo, si mostra in tutta la nostra sorpresa! Solo che qui, nel mondo della letteratura, il ruolo dello zelante archeologo è ricoperto dal più ancestrale dei tarli umani: la volontà di conoscere sé stessi e la propria natura specifica. I personaggi messi in campo da Romano De Marco sono autentici, perché pieni di contraddizioni, schiavi a volte delle proprie pulsioni e succubi dei loro limiti e che, proprio per questo, vengono ad assumere una consistenza così concreta che il loro incontro non può che non incollare il lettore alle loro intense vite.

domenica 26 giugno 2016


 "L'isolamento"

Titolo: A casa del diavolo
Autore: Romano De Marco
Casa editrice: Time Crime (Fanucci Editore)

La recensione contiene spoiler?:

Perché spendere dei soldi per un libro di Romano De Marco? Perché il non farlo, assicura la perdita di qualcosa di prezioso! Quando uno scrittore è in grado di presentarti un personaggio che poco ha di pregevole, che altro non è che la sintesi di tutto ciò che molti disprezzano e poi te lo fa amare, arrivando persino a portarti a tifare per lui e ad apprezzarne le qualità nascoste, bé...credo che abbia assolto fino in fondo il suo dovere nei confronti del proprio amato e temuto pubblico. Se poi la narrazione è sapientemente calibrata al fine di proporre una vicenda che, oltre al fantastico, trama la non celata volontà dell'autore di affrontare tematiche di ancestrale conflitto umano tra il bene e il male, tra la passione e il raziocinio tra il giusto e lo sbagliato...direi che, aspettarsi di più, è da considerarsi pura miopia letteraria. La scrittura di Romano De Marco è asciutta, priva dei quelle costruzioni barocche e romantiche che esigono descrizioni voluttuose ed evocative di paesaggi metafisici e, proprio per questo, ti fa tirare la lettura dall'inizio alla fine come uno schiocco secco di freccia. Chi è Giulio Terenzi?

sabato 2 aprile 2016

"La Verità?"

Titolo: Carrie
Autore: Stephen King
Casa editrice: Bompiani

La recensione contiene spoiler?: Si

Ogni volta che mi tuffo in un romanzo di Stephen King ne rimango soggiogato. La profonda umanità dei suoi personaggi immersi nei loro problemi e schiavi di insanabili conflittualità, trascinano il lettore in un mondo disturbato che, in verità, poco differisce da quello reale. Carrie, racchiude in germe tutte le qualità autentiche di un autore che ritengo essere un maestro indiscusso del genere. Carrie White, che in definitiva non è altro che una vittima del male (nella sua manifesta forma del crudele bullismo) e della superstizione, espressione di ottusa ignoranza d'amore, è costretta a difendersi come può per riuscire a sopravvivere in un mondo dal quale non si aspetta altro che una normalità adolescenziale fatta di amori (materno in primo luogo), tenerezza e leggera quotidianità giovanile. Carrie però è speciale, ha un qualcosa che la differenzia dai suoi compagni di scuola: il potere della telecinesi.

 "Hill House?"

Titolo: L'incubo di Hill House
Autrice: Shirley Jackson
Casa editrice: Adelphi

La recensione contiene spoiler?: No

Scrivere è magia e farlo a certi livelli non è da tutti. L'incubo di HillHouse di Shirley Jackson è questo: uno scrigno magico. La sua lettura incanta e disincanta nel contempo attraverso una narrazione semplice e quindi di difficile fattezza. I dialoghi sono magistrali nella loro surrealtà di costruzione che, a mio avviso, possiedono una disarmante potenza suggestiva. Questo libro è apparso per la prima volta nel 1959 e da allora ha fatto scuola di genere soprattutto se si tiene conto che il più celebre discepolo di Shirley Jackson è niente meno che il grande Stephen King. Non è facile far paura, soprattutto a una mente sostanzialmente pragmatica e abituata a certi tipi di letture ma la Jackson ci riesce benissimo.

domenica 6 marzo 2016

"Paris"

Titolo: Parti in fretta e non tornare
Autrice: Fred Vargas
Casa editrice: Einaudi

La recensione contiene spoiler?:

Parti in fretta e non tornare di Fred Vargas è un libro ben costruito che affonda le sue atmosfere nel lontano Medioevo. La capacità narrativa dell'autrice e le indubbie conoscenze storiche mostrate regalano una vicenda coinvolgente, dai contorni surreali ma che il lettore riuscirà sempre a percepire come vera. La Vargas ha una grande abilità nel caratterizzare i personaggi, da quelli in primo piano fino ai secondari dove ognuno di essi è parte essenziale di un micromondo, parallelo a quello della consueta realtà, che ha le sue logiche, le sue leggi e le sue regole ben strutturate in cui il commissario Jean-Baptiste Adamsberg si troverà a vagare disorientato fin dal principio. Grazie a questa confusione di pensiero che lo ghermisce ripetutamente fino a soffocarlo, Adamsberg, dapprima percepito come infallibile, diviene umano, un uomo fatto di carne e ossa che, in balia degli eventi, si trova a "sentire" più che a "vedere" con la risoluta obiettività del senso della vista. Il contrasto tra questa sua peculiare sensorialità e il lucido pensiero organizzato del collega e amico, Adrien Danglard, li lega in un rapporto di stima e contrastata repulsione che, a mio avviso, permette ai due di camminare assieme e in sicurezza lungo il filo del risoluto equilibrio investigativo.

sabato 20 febbraio 2016



 "L'inquietudine"

Titolo: Pet sematary
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling & Kupfer

La recensione contiene spoiler?:

Pet sematary di Stephen King è un libro potente, capace di lasciare un segno indelebile nel lettore. E' un romanzo nero nelle tinte, cupo nelle atmosfere e sfaccettato come un caleidoscopio nell'anima. E' un'opera stratificata in molteplici piani di lettura, dall'immediato "piano romanzo horror", al complesso "piano pedagogico-formativo", all'etereo "piano filosofico". I personaggi sono estremamente reali, vicini, empatici, al punto di portare chi legge ad una feroce immedesimazione personale. Il narrato delle vite coniugali dei due amici, Louis Creed e Jud Crandall è conturbante, avvincente, perché Stephen King non ha paura di sporcarsi le mani. Affondando nel fango melmoso entrambe le braccia fino ai gomiti, frugando nei loro comportamenti più abietti e repulsivi, nelle loro segrete perversioni, fino a sconvolgerne le esistenze, l'autore li mette a nudo nelle debolezze, li sublima negli intenti e allo stesso tempo, implicitamente forse, li disapprova ma, mai, ne prende le parti e questo cauto atteggiamento, nella sua imparziale posizione, conferisce un'indiscutibile spessore realistico di valenza indubbia ai contenuti che diventano così capaci di avvincere chi legge.

martedì 16 febbraio 2016


"Lo spirito"

Titolo: Il bosco degli orrori
Autore: John Rector
Casa editrice: Giunti editore

La recensione contiene spoiler?:

Il bosco degli orrori di John Rector è un libro compatto, capace di tenere incollati alle sue pagine attraverso una scrittura semplice e diretta. Le scene nelle quali compare lo spirito di Jessica sono ben costruite e se il lettore è consapevole dei possibili effetti dovuti all'alcool e agli psicofarmaci (al cessare del loro utilizzo, in alcuni casi) non potrà non avvertirne la fisicità tattile della sua “reale” presenza. La forza del romanzo risiede prevalentemente nell'immediatezza delle scelte stilistiche e nel turbinare lucido ma allo stesso tempo confuso della mente di Dexter attorno al tema della morte ed alle sue conseguenze per lui potenzialmente lesive e ancora nel riaffiorare continuo di nebbie grigie pregne di dolore inscindibilmente legate alla moglie Liz e alla loro figlia defunta. L'insieme di questa compattezza narrativa, della surrealtà di situazione e delle circoscrizioni ambientali ristrette in cui si svolgono le scene, fanno di questo libro un ottimo "snack letterario" da consumare tutto d'un fiato.

"Le gemelle"

Titolo: La gemella silenziosa
Autore: Tremayne S.K.
Casa editrice: Garzanti Libri

Contiene spoiler?:

La gemella silenziosa di Tremayne S.K. è un libro in cui vengono affrontate spinose tematiche familiari. La nascita di due gemelle omozigote perfettamente identiche, la disperata ricerca di una normalità quotidiana e l'intreccio esistenziale tra il passato e il presente dei protagonisti concorrono a creare un'ottima base di partenza per un romanzo d'esordio capace di avvincere e porre profondi interrogativi. Il nord della Scozia con i suoi ambienti spogli ma altrettanto carichi di un fascino puro e selvaggio danno sfondo a una vicenda drammatica dai contorni indefiniti i cui confini si perdono labili in un equilibrio precario sulla sottile linea di contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. La storia narrata ha un ottimo potenziale e nell'affrontarne lo sviluppo l'autore mostra una decisa profondità prosaica capace di addentrarsi negli strati più torbidi della psiche umana.