sabato 2 aprile 2016

"La Verità?"

Titolo: Carrie
Autore: Stephen King
Casa editrice: Bompiani

La recensione contiene spoiler?: Si

Ogni volta che mi tuffo in un romanzo di Stephen King ne rimango soggiogato. La profonda umanità dei suoi personaggi immersi nei loro problemi e schiavi di insanabili conflittualità, trascinano il lettore in un mondo disturbato che, in verità, poco differisce da quello reale. Carrie, racchiude in germe tutte le qualità autentiche di un autore che ritengo essere un maestro indiscusso del genere. Carrie White, che in definitiva non è altro che una vittima del male (nella sua manifesta forma del crudele bullismo) e della superstizione, espressione di ottusa ignoranza d'amore, è costretta a difendersi come può per riuscire a sopravvivere in un mondo dal quale non si aspetta altro che una normalità adolescenziale fatta di amori (materno in primo luogo), tenerezza e leggera quotidianità giovanile. Carrie però è speciale, ha un qualcosa che la differenzia dai suoi compagni di scuola: il potere della telecinesi.
Questo dono viene manifesto già in età infantile e quando la madre la affronta per ucciderla lei fa piovere pietre dal cielo che si abbattono sull'abitazione della famiglia contribuendo ad alimentare voci e maldicenze nei confronti dei White. Carrie è un libro quantomai attuale perché, in un contesto di segregazione e fobia razziale (e di genere), pone l'attenzione su una problematica viscerale la cui peculiare natura affonda le sue radici nei meccanismi di autodifesa ancestralmente presenti nella natura umana. L'emarginazione arriva a livelli d'intollerabile crudeltà e l'ignoranza dilaga in personaggi che, coi loro abominevoli fatti criminosi, minano la sensibilità e la dignità di Carrie che si trova ad esplodere fino a procurare la distruzione di tutto ciò che trova sul suo cammino. E' giusto perdonare chi ci fa del male? Fino a che punto è lecito sopportare? E tollerare? Un libro che pone profondi quesiti e spinge a interrogarsi su un mondo di adolescenti del quale, a volte, un adulto si dimentica di essere transitato magari solo qualche decennio prima. Decisamente un buon romanzo, da leggere.

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