"La Verità?"
Titolo:
Carrie
Autore:
Stephen King
Casa
editrice: Bompiani
La
recensione contiene spoiler?: Si
Ogni
volta che mi tuffo
in un romanzo di Stephen King ne
rimango soggiogato. La
profonda umanità dei suoi personaggi immersi
nei loro problemi e schiavi
di insanabili conflittualità,
trascinano
il lettore in un
mondo disturbato che, in
verità, poco differisce da quello
reale.
Carrie, racchiude in germe tutte le qualità autentiche di un autore
che ritengo essere
un maestro indiscusso del
genere. Carrie White,
che in definitiva non è altro
che una vittima
del male (nella sua manifesta
forma del
crudele bullismo) e della
superstizione, espressione di
ottusa
ignoranza d'amore, è costretta
a difendersi come può per riuscire a sopravvivere in un mondo dal
quale non si aspetta altro che una normalità
adolescenziale fatta di amori (materno
in primo luogo), tenerezza e
leggera quotidianità
giovanile. Carrie
però è speciale, ha un qualcosa che la differenzia dai
suoi compagni di scuola: il
potere della telecinesi.
Questo dono viene manifesto già in età infantile e quando la madre la affronta per ucciderla lei fa piovere pietre dal cielo che si abbattono sull'abitazione della famiglia contribuendo ad alimentare voci e maldicenze nei confronti dei White. Carrie è un libro quantomai attuale perché, in un contesto di segregazione e fobia razziale (e di genere), pone l'attenzione su una problematica viscerale la cui peculiare natura affonda le sue radici nei meccanismi di autodifesa ancestralmente presenti nella natura umana. L'emarginazione arriva a livelli d'intollerabile crudeltà e l'ignoranza dilaga in personaggi che, coi loro abominevoli fatti criminosi, minano la sensibilità e la dignità di Carrie che si trova ad esplodere fino a procurare la distruzione di tutto ciò che trova sul suo cammino. E' giusto perdonare chi ci fa del male? Fino a che punto è lecito sopportare? E tollerare? Un libro che pone profondi quesiti e spinge a interrogarsi su un mondo di adolescenti del quale, a volte, un adulto si dimentica di essere transitato magari solo qualche decennio prima. Decisamente un buon romanzo, da leggere.
Questo dono viene manifesto già in età infantile e quando la madre la affronta per ucciderla lei fa piovere pietre dal cielo che si abbattono sull'abitazione della famiglia contribuendo ad alimentare voci e maldicenze nei confronti dei White. Carrie è un libro quantomai attuale perché, in un contesto di segregazione e fobia razziale (e di genere), pone l'attenzione su una problematica viscerale la cui peculiare natura affonda le sue radici nei meccanismi di autodifesa ancestralmente presenti nella natura umana. L'emarginazione arriva a livelli d'intollerabile crudeltà e l'ignoranza dilaga in personaggi che, coi loro abominevoli fatti criminosi, minano la sensibilità e la dignità di Carrie che si trova ad esplodere fino a procurare la distruzione di tutto ciò che trova sul suo cammino. E' giusto perdonare chi ci fa del male? Fino a che punto è lecito sopportare? E tollerare? Un libro che pone profondi quesiti e spinge a interrogarsi su un mondo di adolescenti del quale, a volte, un adulto si dimentica di essere transitato magari solo qualche decennio prima. Decisamente un buon romanzo, da leggere.
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