domenica 4 giugno 2017


"'La vetrina"

Titolo: La separazione del maschio
Autore: Francesco Piccolo
Casa editrice: Einaudi

La recensione contiene spoiler?: Si

Questo libro mi è piaciuto molto. In alcuni passaggi è davvero ben scritto, in altri meno. L'ho apprezzato perché parla di un uomo normale in una vita normale, ma che ha avuto il coraggio di portare fino in fondo tutte le sue scelte. Un libro travagliato che narra la vicenda di un personaggio in conflitto tra ciò che sente e ciò che la società vorrebbe sia e che attraverso artificiosi moralismi, non sempre ripudiabili per altro, agisce con costante forza plasmante al fine di una volontà coercitiva che ci vuole più morali, più corretti: più giusti. Francesco Piccolo tratteggia con onestà e a volte piccoli eccessi di volgarità, a mio modo di vedere, un uomo che ama profondamente tutte o quasi le donne che incontra e che ama il suo lavoro fino ad apprezzarne quei lati sgradevoli di noia e ripetitività che bloccano molti di noi. Il faro che lo guida in questo viaggio è il più puro che si possa ritrovare su questo nostro pianeta Terra: l'amore per la figlia, Beatrice, che con il suo semplice vivere ed esistere renderà il maschio di questo libro un uomo migliore, un uomo che in definitiva non fa altro che separarsi da sé stesso e donarsi di continuo alle donne che ama traendone per altro il massimo dei godimenti. E seppur questa sua scelta di vita lo costringerà a fare i conti con la voce della sua coscienza, che per altro lui dice “senza sensi di colpa”, ma che alla fine questi sensi di colpa ce li ha, sceglie sempre di essere come sente di essere.
Questa è stata la mia impressione, e che alla fine te lo fa un po' amare questo uomo nel suo travaglio e nei suoi dolori. Ma cosa succede quando, nonostante tutti i calcoli e i tentativi messi in campo per salvare il proprio matrimonio si è costretti a fare i conti con qualcosa che non si è previsto? Un qualcosa che non dipende da noi ma che inesorabile ci investe senza che non si possa far altro che accettarne l'accadimento? Succede che l'unica possibilità sensata è quella di scegliere di vivere, con o senza ciò che fin'ora ci ha accompagnati, senza quelle cose, quelle emozioni, quegli stati d'animo e quelle persone che ora sono dovute o hanno scelto di andarsene. La vita non può che avere una fine? Probabilmente si, ma cosa succederebbe se ognuno di noi arrivasse qui e non se ne andasse più? A questa domanda, io non so rispondere. Il libro di Francesco Piccolo però può mostrarci ciò che in realtà è la quotidianità, la vicenda personale del nostro animo e le contraddizioni che guidano i sensi e le nostre scelte dell'esistenza. Un libro che ho apprezzato davvero molto per il suo realismo e che senza mirabolanti vicende o intrecci di sceneggiatura, scivola via liquido permettendo al lettore una riflessione su ciò che spesso siamo, possiamo essere o semplicemente non possiamo cambiare di noi. Un libro da leggere anche per quelle donne che vogliono capire i pensieri di un uomo tra i possibili ma anche alcuni dei pensieri di molti uomini reali che seppur tra gli istinti, seppur a volte tra gli sbagli, anche senza tradimento, amano la propria donna e la propria famiglia.

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